Teramo, il commercio cittadino chiede misure urgenti di rilancio per uscire dall'emergenza

TERAMO – Il commercio teramano chiede al sindaco Gianguido D’Alberto“misure urgenti” per il rilancio cittadino nell’imminente Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Con una lettera congiunta, undici tra presidenti di associazioni di categoria, associazioni culturali e consiglieri comunali chiedono interventi mirati oltre a quelli messi in campo da Governo e Regione per rilanciare una città stremata dalle emergenze. Per la maggior parte si tratta di opere pubbliche comunali, molte connesse alla ricostruzione post terremoto e alla rigenerazione urbana. La lettera suona come una svegli all’ammministrazione e alle lungaggini burocratiche che frenano molti progetti. La lettera è firmata da Osvaldo Di Teodoro Confcommercio Teramo e Consigliere Comunale; Dario Sfoglia, Presidente Federmoda Italia; Nino Bertoni, Presidente Confesercenti Teramo; Bernardo Sofia, Presidente CNA Teramo; Luciano Di Marzio, Presidente Confartigianato Teramo; Piero Chiarini, Presidente Associazione Culturale Teramo Nostra; Giammarco Giovannelli, Presidente Confcommercio Teramo; Franca Labrecciosa, CNA Teramo; Daniela Ciarrocchi, Presidente Consorzio Shopping in Teramo Centro; Francesca Chiara Di Timoteo, Consigliera Comunale di Teramo.

 

SCUOLE IN CENTRO. «È noto come da almeno tre anni siano state formalizzate le risorse per il recupero e la riapertura di edifici scolastici quali la “Savini” nelle adiacenze di piazza Dante, la “San Giuseppe” nel quartiere di Porta Romana e la “De Jacobis” nel quartiere Gammarana». 

 

MUNICIPIO. «Di pari rilievo appare il recupero dello storico Municipio di Piazza Orsini e degli uffici amministrativi comunali di piazza Martiri della Libertà (Palazzo Pompetti, ndr.), entrambi immobili destinatari di considerevoli risorse per la messa in sicurezza sismica». 

 

CONSERVATORIO. «Non meno importanti sono gli interventi di miglioramento sismico e ripristino dell’agibilità che concernono la sede storica del Conservatorio Statale di Musica “Gaetano Braga”, cioè a dire l’ex Monastero di San Giovanni a Scorzone insistente su Piazza Verdi, gioiello monumentale che racchiude molti secoli di storia, del quale a sua volta sono state da tempo finanziate le opere di recupero». 

 

MERCATO COPERTO. «In adiacenza, sulla medesima piazza, insiste anche il Mercato coperto le cui risorse economiche destinate alla ristrutturazione sono state almeno in parte dirottate sul vicino Teatro Romano che da troppi decenni attende di essere restituito alla pubblica fruibilità, per consentire un rilancio turistico dal quale non è più consentito prescindere». 

 

CASTELLO DELLA MONICA. «Infine riteniamo cruciale segnalare anche il monumentale Castello Della Monica, da decenni in fase di destinazione e sul quale si susseguono vari appalti interlocutori che ancora non ne consentono nemmeno la parziale fruibilità». 

 

SNELLIRE. «Purtroppo non è più tempo di sterili dibattiti sulle portate progettuali, sulle ricadute in termini di visibilità e di marketing territoriale, sulla varietà delle proposte di riutilizzo, sulla modulazione turistica e sulle tipologie di fruizione. Il tempo è terminato anche per qualsivoglia briglia o pastoia burocratica che l’Amministrazione comunale ha il dovere morale e politico di cancellare per dare immediatezza a quegli appalti di lavori che sono divenuti necessari come il pane e urgenti come l’acqua, pena la moria degli esercizi che rappresentano la vita stessa di una città. Ci troviamo a scrivere con il cuore in mano e con la richiesta che non ci venga fornito alcun riscontro interlocutorio o formalistico, bensì soltanto riscontri fattuali e operativi, sostanziati con provvedimenti di avvio degli appalti e dei cantieri da porre in essere in tempistiche rapidissime che ci permettiamo di sollecitare, sbaragliando qualsivoglia resistenza, foss’anche normativa».